Torrino 2014, Di Lazzaro: “Mestiere che trasmette emozioni. Miriamo ad una gestione equilibrata”

21/11/2023

Le dichiarazioni del Direttore Sportivo nonché allenatore dei ragazzi della società biancorossa

Questa settimana per quanto riguarda lo spazio interviste, ci siamo immersi nel mondo United Torrino di cui abbiamo affrontato la realtà relativa ai 2014, attualmente allenati da Cristiano Di Lazzaro, manager tutto fare che oltre ad essere direttore sportivo è anche allenatore di questa categoria. 
 

Cristiano, ricopri più di un ruolo, quindi in pratica sei un tutto fare. Ci vuole grande passione per questo.
"Sono nato nel 1967, ed inizio ad allenare all’età di 40 anni, all’inizio in affiancamento ai mister e dopo aver conseguito le abilitazioni richieste dalla FIGC, alla conduzione di squadre come istruttore/mister di riferimento. Ho fatto esperienza sia con i piccoli che con l’agonistica, ma le motivazioni che l’attività di base mi dà sono impagabili, mantenendo la mia passione per questo sport, sempre molto alta. Attualmente ricopro la carica di direttore sportivo nella società ASD TORRINO UNITED”. 
 

Un tuo commento della tua esperienza con questi nuovi ragazzi che hai preso da poco..  
In questa stagione mi dedico anche alla formazione di un gruppo di pulcini 2014 che si è avvicinato a questo sport solo quest’anno. Hanno tanto da imparare da un punto di vista tecnico, ma quello che mi preme di più, come sempre, è che i ragazzi siano educati, abbiano rispetto dei compagni e sappiano stare in gruppo”. 
 

Raccontaci un po’ il contesto della società United Torrino..  
La società ASD TORRINO UNITED, per scelta, si occupa ormai da anni solo dell’attività di base, dai primi calci agli esordienti. Non vengono fatte stupide selezioni, i ragazzi devono divertirsi stando in gruppo. Prediligiamo l’educazione al passaggio ben fatto, poi se riusciamo in entrambe le cose abbiamo vinto sia noi che i ragazzi”. 
 

Obiettivi a breve e medio termine legati alla stagione ma non solo? 
I nostri obiettivi sono gli stessi ogni anno, avere gruppi con numeri giusti, in modo che ogni categoria possa allenarsi in uno spazio adeguato e che alla fine della stagione i ragazzi abbiano potuto rafforzare il proprio carattere e la propria autostima, migliorando al contempo stesso quei gesti tecnici di base troppo spesso tralasciati in un età, per loro, di formazione continua”.