Alla scoperta dell’Individual Soccer Project con Alessio Caporaletti
L’intervista al mister dei 2016 per Sport in Tour
La quindicesima settimana dei campionati AICS ci porterà a delle gare importanti perchè quelle che per molte categorie andranno a chiudere i battenti della stagione prima delle fasi finali dei tornei di calcio giovanile a Cascia a partire dal mese di Marzo. Prima di questo week end abbiamo intercettato Alessio Caporaletti mister dei 2016 per quanto riguarda l’Individual Soccer Project in seno alla Pomezia Academy.
Mister, vi attende una partita contro una delle rappresentative più consolidate di questa categoria ma in generale di tutto il torneo. Che partita sarà?
“Per noi le partite sono tutte uguali. Ma non per banalizzare, ma per il semplice fatto che nella scuola calcio la partita del weekend ci dice a che punto i ragazzi hanno recepito il lavoro con i mister durante la settimana. È un po’ il nostro termometro. Senza dimenticare che nella gara i ragazzi devono fondamentalmente divertirsi".
Le finali di Cascia si avvicinano sempre di più. Vorrete non mancare a questo bellissimo appuntamento, immagino…
“Certo, ogni anno partecipiamo , possibilmente coinvolgendo tutte le categorie.
È un momento di confronto importante ma soprattutto una bellissima tappa nella crescita dei bimbi, che possono passare due giorni di sport full immersion insieme ai compagni, ai mister e ai genitori. Un modo per fare ancora più gruppo!"
Qual è l’aspetto più importante sul quale state puntando in questa fase di crescita del vostro gruppo e della vostra società nel complesso?
”Come detto, cerchiamo di seguire quella che è la nostra metodologia di allenamento, il Coerver Coaching .
Al primo posto per noi c’è la crescita tecnica tattica individuale,in queste categorie puntiamo a migliorare i singoli per migliorare il gruppo. Cercando di dare a tutti i bimbi la stessa attenzione , facendoli allenare in un ambiente sereno dove possano crescere e divertirsi , migliorando le loro abilità e quindi la loro autostima .
Lavoriamo per gruppi omogenei proprio per permettere a tutti di esprimere il loro massimo potenziale.
Cercando di formare giocatori creativi e sicuri, che sappiano rispettare le regole e tutti gli attori in gioco.
Chiediamo ai nostri allenatori di lasciare che siano i ragazzi a giocare le partite, cercando di guidarli il meno possibile dalla panchina , per permettere loro di giocare senza troppe interferenze esterne".